
Capitolo VI
La disuguaglianza uccide
L'altra sera in televisione ti sei indignato, e persino infuriato, contro le disuguaglianze. Hai a/fermato che la disuguaglianza uccide...

Nel dibattito con Brabeck, pur non essendo d'accordo su nulla, a un certo punto ti ha dato ragione, convenendo con te su quanto questa situazione di disuguaglianza sia scandalosa.

Mi spiegheresti come queste liste di nomi cosi' segreti finiscono comunque per diventare pubblici...
Tutto questo è rivoltante.1 Nel frattempo tutti gli altri, naturalmente meno abbienti e che magari/aticano ad arrivare a fine mese, sono costretti a pagare le imposte... e intanto lo Stato taglia i servizi pubblici per mancanza di fondi.
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La condizione di disuguaglianza è una realtà scandalo sa e assolutamente umiliante per la stragrande maggioranza degli esseri umani su questa terra. Non voglio tediarti con le statistiche, quindi ne citerò solo due che reputo significative. Secondo la Banca Mondiale, le 500 società private transnazionali più potenti - senza distinzione di settore, dall'industria al commercio, dai servizi alla finanza ecc. - controllavano nel solo anno passato' il 52,8% del prodotto mondiale lordo, ovvero il 52,8% di tutta la ricchezza a livello globale, costituita da beni, brevetti, servizi, capitali, generata sul pianeta nel corso di un anno. I dirigenti di queste società sfuggono a qualsiasi controllo statale, sindacale o parlamentare. Mettono in atto un'unica strategia, ovvero la massimizzazione dei profitti nel minor tempo possibile e spesso senza alcun riguardo per il relativo costo umano. Questi cosmocrati, questi padroni del mondo detengono un potere finanziario, politico e ideologico di cui nessun imperatore, papa o re ha mai disposto in tutta la storia dell'umanità.
' L'anno di riferimento è il 2017. [N.d.E.]
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Una siffatta situazione evidenzia una disuguaglianza abissale, che alimenta il sistema di produzione capitalista, rivelandosi letale per chi la subisce. Tutto ciò amplifica drasticamente e sempre di più le possibilità dei ricchi, pri vandone in maniera sostanziale e sempre più drammatica i poveri. La disuguaglianza, la mancanza di condivisione e di ridistribuzione del plusvalore di questo tipo di pro duzione dà origine alla vertiginosa efficienza del modus operandi capitalistico, arroccatp sulle proprie dinamiche, padrone delle proprie strategie economiche, senza alcun riguardo per le parti lese.
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Avevi menzionato però un secondo esempio con le relative cifre...
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Nel 2017 i valori patrimoniali degli 85 miliardari più ricchi al mondo erano pari a quelli dei 3,5 miliardi di persone più povere dell'umanità. La segretaria generale di Amnesty International ben riassume questo scandalo: "85 miliardari, che si potrebbero far stare tutti su unico autobus, si accaparrano tanti beni quanti la metà più povera dell'umanità".
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]ean, non pensi che il divario tra ricchi e poveri si andrà gradualmente colmando
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​No, penso addirittura che avverrà il contrario ... Nei paesi dell'emisfero Sud le fosse comuni aumentano ogni giorno. Tra i ricchissimi e l'anonima massa di mendicanti, le disuguaglianze sono in costante aumento. La potenza economica finanziaria delle 562 persone più ricche del mondo è aumentata del 41% tra il 2010 e il 2015, mentre il patrimonio dei 3 miliardi di persone più povere è diminuito del 44%.
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Sei stata attenta, cara Zohra. Ha anche affermato, in maniera molto puntuale, che "la disuguaglianza sconvolge moralmente moltissime persone". Ciononostante, il mio
disaccordo col presidente della Nestlé su questa tematica resta totale. Non è soltanto una questione psicologica, non si tratta solo di ciò che la disuguaglianza suscita nelle persone, in questo caso che cosa le sconvolga e possa essere motivo di sofferenza, quanto piuttosto di ciò che nel concreto i responsabili delle disuguaglianze arrecano materialmente a chi le subisce.
Una delle disuguaglianze più scioccanti e nefaste è quella che si verifica nella riscossione delle imposte. Sembra che i più ricchi possano pagare le tasse che vogliono. Nessun ispettore fiscale di nessuno Stato sovrano ha presa su questi soggetti, dal momento che esistono numerosi paradisi fiscali tra Caraibi, Oceano Pacifico e in altre parti del mondo.
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Ti stai riferendo ai "Panama Papers" e ai "Paradise Papers''? Se ne sente parlare parecchio in questo momento...
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Infatti! Si definisce paradiso fiscale un paese che garantisce un prelievo fiscale basso se non nullo in termini di tasse sui depositi bancari. In realtà questi paesi dispongono di legislazioni che permettono la creazione di istituzioni giuridiche e di trusts, come alle isole Cayman, o di compagnie d'affari internazionali, come alle Bahamas, che garantiscono ai miliardari un'assoluta riservatezza, ragion per cui vi depositano i loro patrimoni occulti. Le società transnazionali private più potenti e gli individui tra i più privilegiati custodiscono le loro fortune in queste società che vengono chiamate offshore, ossia fuori costa, in mare aperto, extraterritoriali, che assicurano ai detentori di fondi una totale mancanza di trasparenza. Periodicamente però scoppiano scandali, quando giornalisti investigativi tenaci e coraggiosi fanno luce su alcuni package finanziari estremamente complessi elaborati dalle società offshore, rivelando liste di nomi di persone coinvolte in queste situazioni di scalpore come quelle citate da te, i "Panama Papers" e i "Paradise Papers"; ma è successo anche in Europa, per esempio in Lussemburgo, con lo scandalo "Lux Leaks".
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D'accordo. Prendiamo l'esempio dei "Paradise Pa pers". Una persona impiegata nell'ufficio legale di Appleby International, alle Bermuda, probabilmente per mettere a tacere la sua coscienza sporca, nel novembre 2017 ha fatto pervenire a un consorzio internazionale di giornalisti inve stigativi 6,5 milioni di documenti che rivelavano costitu zioni di società offshore in diversi paradisi fiscali. A partire da questi documenti i giornalisti hanno condotto appro fondite analisi e ne hanno tirato le somme. Ad esempio, il quotidiano Le Monde, facente parte del consorzio delle testate che hanno portato avanti l'inchiesta, stima che ogni anno 350 miliardi di euro di imposte non vengano versate al fisco dei nostri rispettivi Stati, dei quali 20 miliardi solo relativi al fisco francese.
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Complimenti Zohra, la tua analisi è perfetta e contraddice la tesi che i miliardari chiamano in causa a loro difesa. Uno dei teorici promotori dell'ideologia neo-liberista Adam Smith, di cui ti parlerò più avanti, rivendica infatti che "richness lzke
health zs taken /rom nobody", che tradotto -significa "la ricchezza, come la salute, _non viene tolta a nessuno". Questo la scia intendere, per esempio, che non è per via della mia buona condizione di salute se tre persone in più sono ricoverate all'o spedale universitario di Ginevra ... ebbene, ciò è totalmente fuorviante! Il paragone tra ricchezza e salute non regge! E tu l'hai compreso perfettamente: il diniego delle classi agiate di pagare le imposte, dissimulando i propri averi, svuota le casse dello stato. Durante tutta la seconda metà del XX secolo in Europa il welfare state, che aveva lo scopo di proteggere in certa misura le devastazioni causate da un capitalismo sfrenato e feroce, ha fatto svariati progressi ...
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Aspetta, cosa intendi per welfare state?
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Quel che è definito come welfare state, o stato sociale, è timidamente apparso alla fine del XIX secolo in alcuni paesi, in concomitanza col progredire del sistema capitalista e prevede l'intervento statale nel garantire una protezione sociale ai lavoratori, ad esempio con un'assicurazione sanitaria. All'indomani della Seconda Guerra Mondiale queste forme di tutela e aiuto si sono ulteriormente sviluppate con molteplici declinazioni, per far fronte a un'esigenza di giustizia sociale, dando così vita alle pensioni di anzianità, alle indennità di disoccupazione, agli assegni familiari, alla previdenza sociale, alle borse di studio ecc.
Questi interventi sono stati evidentemente messi in atto per paura di veder aumentare le lotte sociali e sindacali o il diffondersi dell'ideologia comunista. Il welfare state ha attivato diverse modalità di ammortizzazione sociale e di redistribu zione delle ricchezze, introducendo ad esempio un sistema a scaglioni per una tassazione progressiva in cui i poveri potessero pagare poco e i ricchi molto di più, o finanziando la costruzione di scuole, asili, ospedali, mezzi pubblici, o ancora
promuovendo la cultura e le attività sportive ecc.
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Quindi sono questi i progressi che ad oggi si sono brusca mente interrotti?
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Sì, Zohra. L'Unicef, acronimo di United Nations Inter
national Children's Emergency Fund, ovvero il Fondo inter nazionale delle Nazioni Unite per l'infanzia sostiene che nel 2017 1'11% dei bambini spagnoli di età inferiore ai 10 anni risulta malnutrito. Nelle scuole dei quartieri poveri di Ber lino come a Prenzlauer Berg, per esempio, gli insegnanti al mattino offrono pane e latte, perché molti bambini arrivano a scuola a stomaco vuoto, pallidi, senza aver fatto colazione. Indeboliti dalla fame, non riescono a sostenere i ritmi di un'ordinaria scolarizzazione. Alcuni Stati, ormai privi di risorse, stanno gradualmente privatizzando i servizi pubblici come gli ospedali, i trasporti, le scuole, i licei, le università, i porti e gli aeroporti, le carceri e persino la polizia. I lavoratori si ritrovano meno tutelati, Io stato di precarietà si insinua nelle famiglie. L'angoscia per il futuro è in agguato mentre l'esclusione sociale si fa sempre più pressante.
Tu hai idea di chi sia la signora Merkel?
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È la presidente della Germania ...
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È la cancelliera della Germania, il paese più ricco del nostro continente, la quale utilizza un'espressione tremenda, praticamente intraducibile in italiano., ovvero Sockelarbeitslo sigkeit, per indicare quella condizione permanente di disoc cupazione in cui si trovano inilioni di lavoratori, fondamenta su cui si instaura l'assetto capitalista. Questi perenni disoccupati, che non avranno mai più un lavoro, non riceveranno più alcun salario, non potranno mai più godere di una vita familiare e di un'esistenza dignitosa, ammontano oggigiorno a più di 36 milioni nella sola Europa e per più della metà si tratta di giovani, donne e uomini, con meno di 25 anni.
Ma non è soltanto in Europa e nelle società industrializza te che l'evasione fiscale dei più ricchi fa disastri, oltre a contribuire alla conseguente e drastica diminuzione delle entrate statali. Owiamente non credo che tu sappia, Zohra, che cosa sia una "pledging conference".
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Certo che no'
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Si tratta di un'istituzione davvero peculiare delle Nazioni Unite. Ogni volta che una catastrofe umanitaria si abbatte su una popolazione del pianeta, il Programma alimentare mondiale (Pam o Wfp), l'Unicef e l'Alto commissariato per i rifugiati convocano ambasciatori e ambasciatrici accreditati all'Onu. Attorno a un lungo tavolo situato al Palazzo delle Nazioni di Ginevra o nel grattacielo dell'Onu a New York gli esperti dell'Onu incontrano i diplomatici, riferendo lana tura e la portata della catastrofe, le misure che intendono attuare e i relativi costi. I diplomatici a quel punto dichiarano uno alla volta le somme che ogni stato è disposto a versare. Pledging conference significa "conferenza sugli impegni o dei donatori internazionali."
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I responsabili degli aiuti umanitari ricevono davvero le somme stabilite?
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Raramente. Ti faccio un esempio. All'inizio del 2017,
un terribile disastro ha colpito contemporaneamente quat tro nazioni. Nel Sud-Sudan, in Somalia, nel nord del Kenya e nello Yemen milioni di bambini, donne e uomini si sono trovati in pericolo di vita.
-A causa di cosa?
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Per via di una prolungata siccità che ha distrutto i raccolti, di una guerra civile in corso, dell'acqua contaminata e di una terribile epidemia di colera. La pledging conference si è svolta a Ginevra nel marzo 2017. Gli addetti Onu hanno richiesto 4 miliardi di dollari per riuscire a mantenere in vita per sei mesi, fino a settembre, 24 milioni di persone. Alla fine sono riusciti a ottenere esattamente 247 milioni di dollari...
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Ma era assolutamente troppo poco!
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Ovvio. Uno dopo l'altro i diplomatici presenti si sono scusati: "Le nostre casse sono vuote, non possiamo mettere a vostra disposizione un maggior contributo".
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E quindi com'è andata a finire?
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Nello Yemen, nel Sud-Sudan, nel nord del Kenya e nel sud della Somalia decine di migliaia di persone continuano a morire. Gente come te e come me. L'unica cosa che ci separa da queste vittime è il fatto di aver avuto la fortunata casualità di essere nati in un altro luogo del mondo.
